Starbucks ha intenzione di crescere ed espandersi in Giappone, a livello sia fisico che digitale. Il gigante del caffè ha infatti dichiarato che aprirà 100 nuovi store in Giappone ogni anno per i prossimi tre anni, portando così il numero di negozi Starbucks nel Paese a quota 1.700. La compagnia ha anche annunciato aver avviato una collaborazione con Uber Eats Japan per lanciare un servizio di consegna di cibo e bevande a Tokyo. Il programma pilota, iniziato il 9 novembre in sei store, tre sedi a Tokyo, due a Shinjuku e una a Roppongi, punta a crescere ed estendersi a molte sedi entro i prossimi due anni. Inoltre, la società sta collaborando con Line, la principale piattaforma social giapponese in un accordo che consentirà Starbucks di innovare attraverso varie tecnologie, tra cui il pagamento digitale. La prima fase sarà lanciata nella prima metà del 2019 e collegherà Starbucks ai più di 78 milioni di utenti di Line in tutto il Giappone.
Inoltre, Starbucks Japan inizierà nel 2019 anche a testare un programma mobile di ordinazione e pagamento, consentendo ai clienti di ordinare e pagare dal proprio dispositivo mobile e di ritirare in negozio, saltando la fila. Il servizio sarà disponibile attraverso il programma di fidelizzazione mobile Starbucks Rewards. Dal lancio del programma a settembre 2017, le transazioni digitali e i pagamenti senza contanti rappresentano ora oltre il 25% di tutte le transazioni dei clienti presso Starbucks, secondo la compagnia. Queste nuove iniziative coincidono con l'espansione di Starbucks nei mercati dell'area Asia-Pacifico. Per esempio, il gigante del caffè ora offre il servizio di consegna in più di 1,100 store in 17 città cinesi, con copertura totale di Pechino e Shanghai. A maggio, la compagnia aveva anche annunciato l'intenzione di costruire 3.000 negozi - 600 nuovi ogni anno - nei prossimi cinque anni nella Cina continentale, raddoppiando il numero di punti vendita del mercato dalle attuali 3.300 location. Starbucks ha dichiarato di aspettarsi oltre il triplo fatturato e più del doppio reddito operativo in Cina entro la fine dell'anno fiscale 2022 rispetto all'anno fiscale 2017.