Il retail sta andando incontro a 6 cambiamenti che rimodelleranno il contesto competitivo:
1. Inversione omnichannel: i negozi diventeranno il canale principale di brand delivery e di coinvolgimento del cliente mentre i canali digitali generanno mix di vendita più alti
Avverrà una metamorfosi del retail fisico e di quello digitale. Gli acquisti ripetuti e quelli di prodotti di marca confrontabili continueranno a spostarsi verso i canali digitali ad una velocità più alta rispetto a quella prevista; i negozi perderanno rilevanza nelle vendite tuttavia costituiranno il canale privilegiato per lo story telling aziendale, per il coinvolgimento di nuovi clienti e per la comunicazione di innovazione e differenziazione. Il numero di negozi si ridurrà - Inditex ha appena annunciato la chiusura di 1,200 negozi nel mondo - e la priorità passerà dalla capillarità della distribuzione fisica alle location corrette per realizzare gli obiettivi retail omnichannel
2. Spostamento verso l’online: gli e-players acquistano aziende del retail tradizionale, in genere aziende in difficoltà finanziaria per farle diventare soltanto online
Le piattaforme di e-commerce continueranno a rafforzare l’offerta per estendere la propria clientela. I target principali sono aziende conosciute di cui viene acquisito il marchio mentre la rete di negozi fisici viene chiusa. Il risultato è che alcuni brand conosciuti con una buona presenza territoriale diventano soltanto online
3. Start up e test di nuovi format: l’alto numero di negozi disponibili porterà ad una riduzione dei canoni di locazione e favorirà la nascita di nuove iniziative
Potranno essere nuovi concept come The Beauty Hall from Next negli UK, che saranno ubicati in alcuni negozi ex Debenhams; start up innovative focalizzate su nicchie di mercato e client locali; aziende del ‘non-retail’ che offrono eating-out esperienziale, divertimento, showroom di auto, esibizioni, centri fitness, alberghi, uffici smart
4. Crescita del retail dell’usato, riciclato, trasformato: basato su sostenibilità, trasparenza come parte dell’economia circolare
I clienti si aspetteranno che i prodotti abbiano componenti crescenti di materiale riciclato e riutilizzato; saranno più propensi ad acquistare merce di seconda mano, a noleggiare e a scambiare prodotti con altre persone. Avranno meno capi nel guardaroba in cambio di maggiore qualità e più lunga durata. Ciò porterà allo sviluppo di nuovi brand altamente differenziati, sostenibili, trasparenti
5. Crescita dei servizi in negozio: complementari ai prodotti, diventeranno un’importante componente del fatturato del retail e un fattore di differenziazione
Le quantità di prodotti venduti molto probabilmente si ridurrà come effetto dei mutati stili di vita e della maggiore attenzione agli impatti ambientali. Tuttavia al numero inferiore dei capi posseduti si affiancherà la maggiore domanda per differenziazione, conoscenza, cura del prodotto. Tipici servizi sono manutenzione, riparazione, lezioni, formazione, affitto di spazi per uso privato, personalizzazione, iniziali
6. Avvicinamento dei fornitori - reshoring - per migliorare la qualità dei prodotti, ridurre l’impatto ambientale, rispondere più velocemente ai trend stagionali
Le nuove attitudini dei clienti accelereranno l’evoluzione di modelli di business consolidati. Strategie basate su prezzo basso, bassa qualità, breve durata, alti volumi, lunghi tempi di approvvigionamento appaiono adesso superate a favore di un approccio più consapevole allo sviluppo del prodotto, alla produzione, al ciclo di vita totale. Il retail dovrà sviluppare un nuovo approccio allo sviluppo delle collezioni e alla strategia dei fornitori:
. nuova strategia di assortimento e differenziazione
. flessibilità su stile, materiali, colori, finiture dei prodotti
. sostenibilità del prodotto
. riduzione del time to market
. inferiore numero di fornitori strategici
. reazione più rapida ai trend