Le vendite retail sono aumentate del 4 percento nei mesi di novembre e dicembre, superando di gran lunga le stime che avevano previsto un aumento del 3.6% e sottolineando di netto il divario tra retailer vincenti e perdenti. Il National Retail Federation ha rilasciato questi dati dopo che il Dipartimento del Commercio ha dichiarato che le vendite retail nel mese di dicembre hanno registrato un 4.3% in più rispetto all'anno precedente. Si tratta dell'incremento maggiore anno su anno dell'ultima decade. Nello specifico, le vendite non-store sono aumentate del 12.6%.
“Questi dati mostrano che la ripresa economica del Paese, lenta ma continua, sta velocizzandosi e che i consumatori si sento fiduciosi sul futuro,” ha dichiarato Matthew Shay, Presidente e CEO. “Il retail rispecchia l'economia. E se ci possono essere stati alcuni dossi sulla strada per alcune compagnie, l'industria retail nel complesso ha avuto un periodo natalizio buono e i retailer da ora lavoreranno per mantenere questo trend anche con il nuovo anno.” Le persone hanno tratto beneficio da un incremento degli stipendi, dal basso tasso di disoccupazione, e da un mercato azionario più forte. Tuttavia i risultati sono stati discontinui per tutto il periodo e soprattutto in base ai diversi retailer. Numerose catene hanno dichiarato di aver registrato un forte boom durante il weekend del Ringraziamento, seguito poi da una fase di pausa più lunga rispetto al 2016. E poi, nei giorni prima di Natale, il traffico è aumentato in modo deciso come non capitava da anni. “Gli alti sono stati più alti e i bassi sono stati più bassi,” ha affermato Frank Conforti, CFO presso Urban Outfitters. Molti esperti del settore hanno attribuito questo trend ai clienti che sono sempre più attenti e aspettano finchè non saltano fuori promozioni per fare i loro acquisti. Inoltre la differenza di performance dipende anche dalle diverse catene e brand. Molti department store e specialty shops hanno dichirato che le vendite sono calate rispetto all'anno prima. Tra questi ad esempio GameStop, Lululemon e Urban Outfitters. Anche l'online shopping ha tolto via una bella fetta della torta, come confermato dai dati emessi da ComScore che mostrano questo settore aumentato dal 16 al 19 percento.