I millennials sono favorevoli al marketing personalizzato. Se la sicurezza può essere una preoccupazione per gli shopper più anziani, il 70% dei millennials sono tranquilli quando i retailer tracciano i loro acquisti e i loro comportamenti durante la ricerca dei prodotti se questo significa che riceveranno comunicazioni più pertinenti e rilevanti, secondo un recente report emesso da SmarterHQ, piattaforma di multichannel behavioral marketing. Il report ha notato che molti retailer hanno spostato i loro sforzi di omnichannel marketing sul focalizzarsi sullo shopper online, specialmente i clienti più giovani, più tech-savvy come i millennials. Uno dei dati emersi è che il 50% dei millennials in realtà preferisce fare shopping in-store – il che significa che molti retailer stanno adottando strategie errate per coinvolgere questa fascia demografica. “Se stiamo vedendo molto più traffico via mobile rispetto agli anni passati, specialmente con gli shopper più giovani, la nostra indagine ha riscontrato che i negozi fisici sono ancora apprezzati molto da parte dei millennials, e l'esigenza di una presenza omnichannel coesa e oltre l'online è basilare quando si vuole coinvolgere i millennials,” ha dichiarato Michael Osborne, CEO di SmarterHQ.Tra gli altri dati emersi che i retailer dovrebbero tenere bene a mente vi sono:
- non bombardare i millennials con tattiche di marketing: il 74% dei millennials ha dichiarato di essere frustrato dalle eccessive comunicazioni marketing e la maggioranza preferisce da una a tre email al mese. Qualità e non quantità.
- la fidelizzazione ad un brand è limitata: solo il 6.5% dei millennials si considera fedele a certi brand specifici, tuttavia, i brand che personalizzano la comunicazione sono sicuramente i più seguiti.
- Vi è l'esigenza di email personalizzate: il 70% deiPersonalized emails trump batch and blast sono stufi dei brand che inviano mail irrilevanti, e preferiscono ricevere email personalizzate che offrono informazioni utili e pertinenti i loro interessi