In primavera verranno lanciati i primi canali a pagamento di YouTube: avranno un costo tra 1-5 dollari mensili. Il sito tratterrà circa il 45% e la parte restante andrà ai produttori di contenuti che hanno richiesto di entrare a far parte del programma e saranno selezionati da YouTube. In questo modo YouTube aggiunge gli abbonamenti digitali al fatturato derivante dalla pubblicità.
Dopo aver ridisegnato la piattaforma anche per semplificare la sottoscrizione di canali, il sito di videosharing vede un'area di espansione nella fruizione da dispositivi mobili, come smartphone e tablet, dove gli utenti sono più propensi a cercare video aderenti ai loro interessi. E all'orizzonte resta il laboratorio della Google Tv con sistema operativo Android, che ha tra le applicazioni di video on demand una fonte di richiamo per gli spettatori.
YouTube ha costruito una filiera negli ultimi mesi. Ha aperto a Londra uno studio di produzione per incoraggiare i videomakers e gli autori. Ha moltiplicato gli spazi dedicati a eventi. Sono iniziati programmi per il noleggio. Il duello negli Stati Uniti è soprattutto con Netflix che ha riunito più di 30 milioni di iscritti.