Dopo aver promesso di aprire oltre 1,000 store con frutta e verdure fresca nelle aree periferiche non servite, chiamate anche ‘food deserts’, i grocers ne hanno aperto appena una piccola parte mettendo così in crisi il tentativo di Michelle Obama volto a migliorare le scelte alimentary per gli americani non abbienti. Wal-Mart ha dichiarato che entro il 2016 aprirà 300 food-desert stores in tutti gli States, ne ha già inaugurati 23 e ritardati alcuni in seguito ad un problema con gli azionisti. Supervalu, che aveva promesso di raddoppiare i suoi store Save-A-Lot., ha rallentato il passo in seguito ad un calo delle vendite e a difficoltà con le sue licenze. Nel frattempo i grocers aprono negozi nelle aree urbane più abbienti.
I Food desert, per definizione, sono aree non vantaggiose e profittevoli, secondo Nelson Lichtenstein, direttore di Center for the Study of Work, Labor and Democracy presso University of California. “Food desert non si riferisce al clima e all’ambiente, ma significa che le persone non hanno soldi.” Le perosne che vivono nei quartieri poveri “non riescono a fare la spesa e spendere 100 dollari, ma comprano per 10 dollari.” La First Lady ha fatto della ripresa dei food desert una parte fondamentale del suo programma anti-obesità.