Il traffico nel mese di giugno è calato del 2.8% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, peggior declino registrato da febbraio 2014, in quanto i consumatori hanno reagito al risultato del referendum sul restare o meno nell'UE. Le zone dei centro città hanno risentito in assoluto di più di questo calo con una diminuzione del traffico di ben il, 3.7%. Gli Shopping centres hanno registrato un ribasso del 2.3% e i numeri dei retail park sono scesi dell'1%, secondo i dati emessi dal British Retail Consortium e da Springboard. Si tratta della prima volta che tutte 3 le shopping destinations hanno registrato un calo nei numeri degli shopper da dicembre 2013.
Il direttore marketing ed insights di Springboard, Diane Wehrle, ha dichiarato: “Questi risultati sono generati da una tempesta politica ed economica in un contesto di acquazzoni di pioggia e tempo inclemente per tutto il mese. In ogni caso, se il clima più piovoso e più freddo rispetto allo scorso anno può spiegare in parte il calo della performance, difficilmente può giustificare il crollo del 5% nel traffico registrato nei sette giorni successivi al referendum.” Il traffico infatti è calato dello 0.4% nella prima settimana di giugno. E oltre il, 4.6% nella settimana del referendum. In particolare West Midlands, Greater London e Scozia hanno assistito al declino più acuto nel mese di giugno. Mentre il Galles è stata la regione meno colpita, con solo lo 0.9% di calo. Il chief executive del British Retail Consortium, Helen Dickinson, ha affermato che la pletora di eventi sportivi ha anche contribuito a tenere gli shopper lontani dai negozi. Ha dichiarato: “Giugno ha visto molte distrazioni dagli Europei 2016 a Wimbledon, per cui andare a fare shopping non è stato di certo una priorità per i consumatori. I retailer dal canto loro continuano a cercare di dare il massimo consapevoli che fornire un'ottima in-store experience è la chiave per avere buone performance e traffico.”