Aldi, Tesco e Sainsbury’s sono tra le oltre 30 aziende alimentari che chiedono un’azione del governo per contrastare lo spreco alimentare. Il British Retail Consortium e l’organizzazione anti-spreco alimentare Too Good To Go hanno lanciato una lettera aperta, con firmatari tra cui M&S, Lidl, Waitrose, Danone, Nestlé e Innocent Drinks, esortando il governo ad introdurre la segnalazione pubblica obbligatoria i rifiuti alimentari. La lettera, indirizzata al segretario all’ambiente Steve Barclay, arriva in quanto più di un terzo di tutto il cibo prodotto attualmente va buttato. Lo spreco alimentare costa all’economia del Regno Unito 21,8 miliardi di sterline all’anno, contribuendo per il 10% al totale delle emissioni globali di gas serra. Andrew Opie, direttore del settore alimentare e sostenibilità di BRC, ha dichiarato: “Mentre la maggior parte dei retailer già segnala volontariamente attraverso la tabella di marcia per la riduzione dei rifiuti alimentari del WRAP, la rendicontazione obbligatoria consentirà una maggiore trasparenza lungo tutta la catena di approvvigionamento. I retailer continueranno a collaborare con il governo per garantire che il sistema funzioni per tutte le parti interessate e che sia allineato in tutte e quattro le nazioni del Regno Unito”. Liz Fox, direttrice nazionale per la sostenibilità di Aldi UK, ha aggiunto: “È importante affrontare la questione critica dello spreco alimentare come industria, e la rendicontazione obbligatoria dei rifiuti alimentari rappresenterebbe un significativo passo avanti in questo senso. La segnalazione degli sprechi alimentari e l’analisi delle opportunità di miglioramento ci hanno già aiutato a raggiungere tempestivamente uno dei nostri obiettivi in materia di sprechi alimentari e ci hanno permesso di essere ancora più audaci nel fissare un nuovo obiettivo di riduzione dei rifiuti”. A gennaio, Tesco è stata costretta a dimezzare le cifre sulla riduzione degli sprechi alimentari, dopo aver ammesso che decine di migliaia di tonnellate di rifiuti alimentari, che secondo loro erano stati destinati all’alimentazione animale, erano stati invece inviati alla digestione anaerobica. Il supermercato, che si è espresso a favore della trasparenza nella rendicontazione sullo spreco alimentare, ha corretto i dati sullo spreco alimentare dal 45% tra il 2016 al 2017 e dal 2022 al 2023, ad appena il 18%.