La crisi causata dal coronavirus ha suscitato l'interesse da parte di una serie di fashion brands a vendere attraverso Asos, poiché i lockdown in tutto il mondo decimano le vendite tradizionali derivanti dai negozi fisici. I brand che in precedenza erano riluttanti ad aderire alla piattaforma di marketplace di Asos, si sono ora avvicinati all'etailer e sono in corso discussioni per portarli a bordo. Asos ha anche contattato i marchi della sua target list per trattare con loro l'opzione di come aggiungerli al proprio elenco. Asos, che vende oltre 850 brand oltre ai suoi propri label, ha reso l'ampliare la sua gamma di prodotti una delle sue priorità strategiche. Il retailer ha aggiunto circa 100 nuovi marchi alla sua piattaforma nella prima metà dell'anno finanziario, comprese le linee di Topshop e Topman. Finora la collaborazione ha funzionato bene e Asos ha in programma di procedere con i piani per la distribuzione dei prodotti Topshop negli Stati Uniti una volta che la pandemia si sarà placata. L'amministratore delegato di Asos, Nick Beighton, spera che seguiranno altri accordi con altri retailer e brand. Ha affermato a Retail Week: “Nelle ultime settimane, un certo numero di marchi che sono stati nella nostra target list per lungo tempo, hanno iniziato ad aprire trattative con noi, il che è entusiasmante per entrambi nel lungo termine. Abbiamo anche contattato diversi brand per dire loro che possiamo aiutarli e che questo è il momento migliore per loro di salire a bordo.” Beighton ha dichiarato che l'outlet team di Asos, ha lavorato con i suoi partner high street per aiutare a trovare soluzioni per eliminare le scorte in eccesso.