Per via dell'evoluzione delle richieste dei consumatori, i retailer e i brand lo scorso anno hanno incrementato i loro sforzi nell'online in risposta alla pressione da parte dei consumatori affinchè localizzassero i loro siti di e-commerce mondiali. Ciò ha ulteriormente consolidato le aspettative dei clienti in merito ad esperienze più personalizzate, indipendentemente dalla location. Asos, Nike, Victoria's Secret e Calvin Klein sono grandi esempi di innovatori che continuano ad aumentare il livello del commercio cross-border grazie a servizi eccezionali ed esperienze online localizzate. Un recente report di Forrester prevede che il mercato globale della moda online raggiungerà $765 miliardi di dollari entro il 2022, pari al 36% delle vendite totali di moda. Confrontando questi dati con i $253 miliardi e il 14% delle vendite complessive del 2014, si vede una traiettoria di vendita con significative opportunità per i retailer di e-commerce mondiali che lavorano bene in questo ambito. Ecco alcuni trend che daranno forma all'e-commerce globale di quest'anno, indicando la strada per i retailer che desiderano crescere:
- Vedere a livello mondiale, lavorare a livello locale: per avere successo nei mercati locali, i retailer devono riuscire a portare un noto brand mondiale nelle case dei clienti. Ciò richiede una profonda comprensione di ciascun mercato, dalle preferenze degli shopper alle strategie di marketing. Nel 2019, vedremo i retailer fare un passo avanti nella localizzazione rimuovendo l'attrito dal 'percorso' dello shopper. Pensare alle preferenze di pagamento locali, ai prezzi locali coerenti, alle migliori soluzioni di consegna locali e alle opzioni di reso. Quest'anno vedremo un'estensione del dibattito sul sito globale rispetto a un “microsito”, e se offrire un'esperienza globale a tutti gli shoppers vinca su esperienze iperlocalizzate, ma meno coerenti - o una combinazione di entrambe.
- Resi, bulk shopping e spedizioni: per quanto riguarda i resi, i venditori cross-border hanno goduto di un tasso di resi molto più basso rispetto a più del 30 percento di quello dei venditori di e-commerce negli Stati Uniti. Ma questo potrebbe cambiare, in particolare perchè gli shoppers diventano meno cauti e le aspettative sulla capacità di acquistare il loro brand preferito oltre i confini si consolidano. Nel 2019, i venditori globali inizieranno a vedere i resi come parte del loro overhead e investiranno di conseguenza.
- Smart Stores, Smarter Sellers: l'e-commerce globale è rimasto indietro rispetto alla maggior parte delle brand experiences localizzate e alle innovazioni dei servizi. Nel 2019, i retailer porteranno strumenti tecnologici smart e big data nel commercio cross-border per riconoscere meglio gli shoppers e intuire le esigenze degli stessi. La customer brand experience è importante per tutti i clienti, indipendentemente da dove si trovino. Sapere cosa e come vendere ad una shopper in Messico rispetto ad uno in Corea del Sud si evolverà nel sapere cosa vendere a questo preciso shopper in Messico e a quel preciso shopper in Corea del Sud.
- Omnichannel: infine, ciò che alimenta il maggior successo è avere il prodotto giusto nel posto giusto. Nel 2019, i retailer e i brand globali estenderanno le soluzioni e-commerce omnichannel alla catena di approvvigionamento. Con le tariffe e le normative commerciali in evoluzione e la domanda dei clienti in continua evoluzione, la gestione e l'adempimento dell'inventario delle scorte potrebbe essere la tendenza più importante per vincere.