Balenciaga si sta spingendo ulteriormente nel mercato della rivendita. Dopo un test pilota di successo, il brand di proprietà di Kering ha formalmente lanciato una partnership con la piattaforma resale white label Reflaunt, di cui il CEO di Balenciaga Cédric Charbit è un investitore. L'accordo consente ai clienti di vendere i loro vestiti e accessori usati di Balenciaga in cambio di credito in store. I clienti possono lasciare gli articoli in negozi selezionati, che vengono inviati a Reflaunt per essere autenticati, fotografati professionalmente e prezzati. I pezzi vengono quindi quotati sulla rete globale di Reflaunt, che comprende più di 25 marketplaces secondari, come Tradesy, Vestiaire Collective e la piattaforma resale Rebelle con sede ad Amburgo. I branddi lusso vengono coinvolti direttamente nel mercato della rivendita per avere più proprietà sulle vendite di seconda mano. A giugno, la fashion house italiana Valentino ha annunciato che avrebbe iniziato a vendere articoli vintage raccolti dai clienti in cambio di crediti in negozio. Il concept Gucci Vault di Gucci fa riemergere anche i pezzi vintage della casa. Altri brand hanno lavorato direttamente con piattaforme resale come The RealReal e Vestiaire Collective. Balenciaga afferma che il lancio con Reflaunt fa parte della sua mission più ampia di diventare una “azienda completamente sostenibile” ed è progettato per “incoraggiare le pratiche di riduzione, riutilizzo e riciclaggio.” La tecnologia di Reflaunt è stata adottata da brand e retailer tra cui Net-a-Porter, Ganni e Axel Arigato. Charbit è stata tra coloro che hanno investito nel servizio durante il round di finanziamento iniziale, insieme al direttore creativo di Swarovski Giovanna Battaglia. Fa parte del programma accelerator di LVMH La Maison des Startups, che mira a portare nuovi servizi e prodotti innovativi nel mercato del lusso.