L'obiettivo è fissato al 2020, i primi test partiranno nel 2015, il progetto-pilota decollerà in occasione dei Giochi Olimpici Invernali del 2018 a PyeongChang. In Corea del Sud, uno dei Paesi più avanzati al mondo in fatto di connettività a banda larghissima, fanno sul serio. Dopo il lancio dei servizi e dei terminali Lte Advanced il giugno scorso, è arrivata l'ufficialità del piano per la realizzazione di una rete 5G. A farsene carico ci sono da una parte il governo, ministero della Scienza e della Tecnologia, e dall'altra i tre maggiori carrier telefonici, Sk Telecom, Kt e Lg U+, e produttori come Samsung e Lg. Lo scorso giugno, sfruttando una nuova tecnologia chiamata adaptive array transceiver, Samsung è riuscita a trasmettere dati a una velocità di 1,056 Gbps a una frequenza di 28 GHz su una distanza di due chilometri. Ma l'obiettivo dichiarato è arrivare a capacità centinaia di volte superiori, nell'ordine delle decine di gigabit. La disponibilità commerciale delle reti di quinta generazione nel 2020 è un traguardo che il governo coreano vuole tagliare per diversi motivi e fra questi quello di natura economica. Infatti, il giro d'affari legato alla vendita di dispositivi e attrezzature per il 5G potrebbe valere nel quinquiennio successivo al rool out dei nuovi servizi l'equivalente di circa 230 miliardi di euro. Cui andrebbero aggiunti ulteriori 47 miliardi relativi ai servizi collegati alle nuove reti.