Il governo indiano ha approvato gli investimenti stranieri diretti del 51 percento in retail multibrand anche se ha stipulato che i governi statali avranno comunque voce in capitolo nel permettere ai retailer mondiali di aprire negozi nei loro stati. L’India continua ad essere un mercato target importante per retailer globali quali Wal-Mart Stores Inc., Tesco plc e Carrefour che hanno iniziato già a testare le acque aspettando l’opening up del settore. La decisione di permettere alle compagnie straniere di possedere il 51 percento di retailer multibrand era stata inizialmente presa a dicembre ma era stato subito posto il veto da parte di numerosi partiti politici che hanno costretto il governo a rinviare la decisione. Questa volta il governo ha effettuato una mossa finale, anche se ha incluso molte stipulazioni volte a placare gli oppositori. Secondo gli economisti, tra queste ve ne sono alcune che i retailer stranieri devono tenere in considerazione: - gli Stati hanno la possibilità di decidere se permettere o no ai retailer di entrare – è necessario un investimento minimo di 100 milioni di dollari metà dei quali devono essere spesi in infrastrutture come la creazione di magazzini e impianti frigoriferi entro tre anni dall’entrata in India – i mercati saranno ristretti a città con popolazione di oltre un milione di abitanti e i governi degli Stati avranno la parola finale nel concedere il permesso per le città piu piccole