Al convegno “E-commerce meets Fashion in the Ticino Fashion Valley”, si è fatto il punto sugli hot topic del settore, a partire dalla sfida omnichannel, fino all’interazione con i multi screen customer e ai nuovi utilizzi dei social network. Nell’incontro a Lugano, in Svizzera, si sono confrontati importanti e-commerce manager provenienti da tutta Europa.
Moda e accessori, sempre più protagonisti sul Web, sono la categoria più acquistata in tutto il Vecchio Continente: nel 2014 l’81% degli e-shopper inglesi si è fatto tentare da prodotti fashion. Seguono i tedeschi, i francesi, gli spagnoli, gli svizzeri e gli italiani Anche se ormai circa il 50% delle decisioni d’acquisto della moda nasce dal web e nel 2020 si prevede che le transazioni online saranno il 35% del totale, nel fashion system c’è ancora molto da fare. Arianna Galante, director of agency dept. di ContactLab, ha dichiarato: “I brand hanno spesso il timore che Internet li renda troppo esposti e di perdere pertanto esclusività. Proprio per questo bisogna interagire al meglio con web, e-commerce e social network. Se qualcosa non va i consumatori lo pubblicano subito su Facebook e trovarsi impreparati è veramente pericoloso”. Galante reputa indispensabile non solo conoscere i propri clienti, ma anche creare una relationship, guidarli nelle scelte e soddisfare le loro aspettative e necessità. La gestione dell’omnichannel diventa pertanto strategica “ed è molto difficile perché spesso all’interno delle aziende la divisione dell’online e dell’e-commerce non parla la stessa lingua del ceo” ha avvertito Federico Gasparotto, e-commerce strategy lead di Accenture Digital. Andrea Cappi e-business e digital director di Liu Jo, ha dichiarato: “Non a caso noi abbiamo portato in house tutte le attività legate al virtuale. Inoltre tra poco attiveremo un custumer data hub, che riunisce tutte le informazioni della clientela online e offline. Il secondo step sarà quello di implementare la strategia omnichannel fino a offrire servizi come il “click and collect” e lo ship from store.” Se da un lato l’organizzazione aziendale è imprescindibile, dall’altro il consumatore diventa sempre più multi screen. «Bisogna seguire ovunque il cliente sul Web, su Facebook, su Instagram.” ha affermato Enrico Fantaguzzi, e-commerce manager di Twin-Set Simona Barbieri, “e dialogare con lui nei vari canali attraverso email personalizzate, sms, newsletter, ma anche un adeguato servizio clienti. In quest’ottica abbiamo creato anche l’online virtual fitting room”. Senza dimenticare la parte “fisica” delle vendite online: la consegna dei prodotti. «Oltre a disporre di un delivery service efficiente che garantisca tempi e modalità,” ha spiegato Antoine Auvinet, general manager Emea, emerging markets & global e-commerce di Bally, “bisogna ricordarsi che anche il pacco rappresenta l’azienda e può essere utilizzato per fidelizzare la clientela. Perché non inserire all’interno un catalogo o una fidelity card? O ancor meglio un bigliettino da visita del direttore del proprio monomarca più vicino, con scritto che è a disposizione per qualunque suggerimento o problema?». Sul fronte dei mercati, l’attenzione è stata rivolta alla Russia, uno dei mercati di maggiore sviluppo per il fashion online.