Carrefour è diventato l'ultimo grande retailer occidentale, in ordine di tempo, a battere la ritirata in Cina dopo aver accettato di vendere il suo business nel Paese. Il gigante francese ha infatti ceduto l'80% della sua divisione cinese a Suning.com, in un accordo del valore di 1,4 miliardi di euro. Carrefour entrò in Cina nel 1995, dove a ora possiede 210 ipermercati e 24 minimarket. Suning, nel quale il gigante dell' ecommerce Alibaba detiene il 20% del capitale, gestisce più di 8.881 negozi in 700 città cinesi e una piattaforma business-to-consumer che è la terza più grande del Paese. Suning ha affermato: “La transazione accelererà l'espansione commerciale di Suning.com nel retail di tutte le categorie, rafforzando nel contempo la sua competitività sul mercato delle operazioni fast-moving di beni di consumo. I punti vendita 'fisici' miglioreranno anche la shopping experience per i consumatori locali.” La Cina è stata un mercato difficile per i retailer internazionali. Tesco e B & Q sono tra quelli che hanno deciso di ridimensionare i loro interessi nel Paese, mentre Walmart si sta concentrando sull'e-commerce attraverso una partnership con JD.com. L'analista di Shore Capital, Clive Black, ha dichiarato: “La Cina, un El Dorado nell'Est per un certo numero di retailer multi-prodotto occidentali, è diventata una specie di cimitero aziendale. Un certo numero di grocers hanno cercato di portare le loro capacità offline di lunga data a questa economia politica e in questo particolare mercato, in cui l'era digitale sembra essere arrivata come prima base per il retail moderno per molti shoppers. Purtroppo, nonostante tutto l'enorme potenziale che il mercato cinese sembra offrire, una via finanziaria di successo è stata raramente, se non mai, trovata.”