L’e-commerce in Cina continua a crescere in modo vigoroso, sebbene il potenziale di sviluppo del Paese venga messo in discussione da dati economici deboli e fluttuazioni di mercato. Secondo un nuovo rapporto del China E-commerce Research Center, le transazioni sono aumentate del 30,4% nel primo semestre dell’anno, ammontando a 1,2 trilioni di dollari. Il retail online, considerando sia il business-to-consumer che il consumer-to-consumer, vede un’impennata del 48,7%: questo significa che l’11,4% del totale delle vendite nel Paese nel primo semestre del 2015 è avvenuto attraverso l’e-commerce. La piattaforma Tmall risulta prima. Seguono JD.com e Suning. Una fetta importante è rappresentata dal business-to-business realizzato attraverso la Rete nel grande Paese asiatico. In questo ambito la crescita anno su anno è dell’ordine del 28,8%. Attualmente si parla molto di e-commerce cross-border in Cina, grazie all’apertura di “free trade zone” nelle maggiori città, come Shanghai, che rendono più facile che in passato l’arrivo di merci dall’estero. Il report di CECRC stima questo tipo di transazioni in crescita del 42,8% nel periodo considerato. Alla fine di giugno 417 milioni di persone hanno usato l’e-commerce nella nazione, in salita dai 350 milioni dello stesso periodo del 2014.