Dior Tears, la collaborazione tra Dior e Tremaine Emory's Denim Tears, inizia il suo lancio con una serie di pop-up a Londra, Tokyo, Seoul e Shanghai. Una serie di enormi sculture gonfiabili, che appariranno nei pop-up store di tutto il mondo, preannunciano L’arrivo di Dior Tears, una collaborazione tra la casa parigina e Demin Tears, marchio di culto fondato nel 2019 dallo stilista americano Tremaine Emory. Creata insieme a Kim Jones, direttore creativo del menswear di Dior, la collaborazione è stata presentata per la prima volta tra le antichità come un 'tableau vivant' al Grand Egyptian Museum del Cairo lo scorso dicembre. I vari pop-up – iniziati con un opening a Soho, Londra – segnano la prima opportunità di acquisto della collezione, ispirata alla storia del jazz. “Un dialogo tra New York e Parigi, via New Orleans”, descrive la casa, sottolineando “l'elegante e l'idiosincratico, il casual e il classico”. Sembra appropriato, quindi, che il pop-up londinese sia entrato attraverso Phonica Records, un vivace negozio di dischi indipendente in Poland Street. I clienti verranno condotti nel vasto seminterrato dove si trovano gonfiabili decorati con ‘Dior Tears’ con animazioni in movimento e ombre di figure, mentre i mobili della metà del secolo - disposti come un soggiorno - riflettono le ispirazioni preppy e collegiali che infondono parti della collezione. Emory – che è entrata a far parte di Supreme come direttore creativo nel febbraio 2022 – ha anche creato una playlist speciale per lo spazio, mentre un mazzo di dischi suggerisce che seguiranno eventi dal vivo, oltre al cocktail per celebrare l'apertura dello spazio. L'effetto combinato, afferma Dior, è quello di creare “un universo abitato, alternativo, dove suoni, ombre e luci sono percepiti in modo diverso - come se fossero filtrati - trasmettendo un'atmosfera strana e poetica.” Il pop-up londinese rimarrà aperto fino al 13 luglio 2023, con altri spazi temporanei a Tokyo 11-30 luglio, Seoul 13-22 luglio e Shanghai 15-25 luglio, a seguire. Ognuno sarà caratterizzato da gonfiabili, anche se il design dei vari pop-up sarà distinto. Il denim – come ci si poteva aspettare – è alla base della collezione stessa, qui esaltata con jacquard e stampe a scarico in tecniche rese possibili dall'atelier Dior. Altrove, le ispirazioni Ivy League – tratte da fotografie degli anni '50 e '60 – incontrano lo stile dei musicisti jazz dello stesso periodo. Accanto a riff su giacche varsity, pantaloni chino, soprabiti di lana e camicie scozzesi, le nuove versioni delle borse Dior Saddle e Lingot sono reinventate in denim. “Un incontro eccezionale all'incrocio tra arte e moda, epoche e culture”, dice Dior degli spazi pop-up, che sono completati con opere digitali dell'artista di fiori giapponese Makoto Azuma.