I nuovi ambiziosi obiettivi di Sainsbury per ridurre le emissioni di gas serra sono stati verificati dalla Science Based Targets Initiative, l’organismo globale che stabilisce i requisiti e approva gli obiettivi di riduzione delle emissioni. Nel 2020, il supermercato è diventato uno dei primi retailer del Regno Unito a fissare obiettivi convalidati SBTi, essendosi precedentemente impegnato a ridurre le emissioni assolute di ambito 1 e 2 del 50% entro il 2030. Ma ora ha promesso una riduzione del 68% entro lo stesso lasso di tempo. L’obiettivo di riduzione delle emissioni scope 3 di Sainsbury del 30% entro il 2030 è stato ora trasformato in due impegni separati. Il suo obiettivo operativo, che comprende aree come trasporti, uso energetico e siti produttivi, è stato aumentato al 50,4%, evidenziando il suo “impegno ad affrontare le emissioni di gas serra generate lungo tutta la sua value chain”. Per la prima volta, a seguito dei nuovi requisiti delineati dalla SBTi, Sainsbury’s ha ora convalidato anche obiettivi incentrati sulle emissioni di gas serra di ambito 3 provenienti da foreste, terra e agricoltura, impegnandosi a ridurre le proprie emissioni FLAG del 36,4% entro il 2030. Gli obiettivi ambiziosi fanno parte del suo lavoro volto a raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette nelle proprie attività entro il 2035 e nella sua catena del valore entro il 2050, in linea con l’impegno nei confronti dell’Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale di 1,5°C. Ruth Cranston, Direttore della responsabilità aziendale e della sostenibilità di Sainsbury, ha dichiarato: “La convalida dei nostri obiettivi aggiornati da parte della SBTi rappresenta un importante passo avanti. Gli effetti del cambiamento climatico sono già molto reali, quindi è fondamentale agire ora per ridurre le emissioni e proteggere e ripristinare la natura per aiutarci a costruire un futuro resiliente per tutti. La nostra ambizione di raggiungere l’obiettivo zero emissioni entro il 2050 richiederà una trasformazione dell’intera nostra attività, delle catene di fornitura e del modo in cui aiutiamo i nostri clienti a fare scelte più informate. Non possiamo farcela da soli, quindi la collaborazione come settore sarà fondamentale per guidare il cambiamento richiesto”.